Ranica che vorrei
La lista civica “Ranica che vorrei – costruiamo insieme il futuro” nasce dall’idea di un gruppo di cittadini con varie competenze e di fasce d’età e generi diversi. Donne e uomini pronti a mettersi in gioco per costruire un programma inclusivo, che metta al centro i giovani e le famiglie, e con un occhio di riguardo agli anziani, valorizzando le associazioni e il tessuto imprenditoriale e commerciale locale.

I nostri consiglieri di minoranza:


Luca Damiani
Care concittadine e cari concittadini,
ho 61 anni e abito a Ranica con mia moglie Adelina e le nostre due splendide ragazze, Paola e Anna.
Ho lavorato per oltre 30 anni in alcuni Istituti di Credito ricoprendo svariati ruoli e mansioni sempre con crescenti responsabilità.
Da alcuni anni ho deciso di mettere a frutto le varie conoscenze acquisite intraprendendo la libera professione nel campo della consulenza aziendale, consentendomi anche di dedicare più tempo alla famiglia e alle mie passioni. Tra le altre, sono un grandissimo appassionato di musica e siccome ritengo che la musica sia una grande palestra di vita per i giovani e i giovanissimi, per alcuni anni ho collaborato alla il conduzione di un Coro di bambini facente parte della galassia dell’Antoniano di Bologna e successivamente sono stato tra i fondatori, animatore e Presidente di un Coro di Adolescenti.
In vista delle prossime elezioni, insieme a vari Ranichesi abbiamo riflettuto che sia necessario un nuovo progetto per il futuro della nostra comunità. Amici e conoscenti che mi hanno poi chiesto di guidare una squadra di persone preparate e appassionate.
Ho accettato questa sfida perché sono convinto che sia giunto il momento - anche per Ranica - di avviare un rinnovamento e un cambio di passo che porti la nostra Comunità con una visione ben chiara del prossimo futuro. Nuove sfide da affrontare, per le quali è necessario coinvolgere tutte le migliori energie del paese, anche e soprattutto, i nostri giovani che rappresentano la crescita e lo sviluppo della nostra Ranica. Ed è infatti ai giovani e al loro coinvolgimento che abbiamo pensato, perché solo riannodando la cinghia di trasmissione tra generazioni potremo avere un futuro migliore e prospero. Un legame che affondi nella storia del nostro paese e valorizzi l’esperienza degli anziani, con un occhio di riguardo a chi ha bisogno.
Avere giovani Ranichesi che si interessano del loro territorio e che dedicano parte del loro tempo alla loro Comunità sotto le più svariate forme, ricambio generazionale nei gruppi di volontariato e nell’associazionismo, supporto e sostegno ai cittadini più anziani e fragili, è il sogno che ha spinto “Ranica che vorrei” a presentarsi alle prossime elezioni.
Il momento per cercare di costruire tutto questo è ora: costruiamo insieme il futuro di Ranica!


Bertino Giovanni
Sono Giovanni Bertino, ho 43 anni, svolgo la professione di avvocato e sono componente del direttivo locale e nazionale di un sindacato forense. Dal 2009 sono consigliere comunale di Ranica e sono volontario antincendio boschivo nella squadra AIB di Ranica.
Nel corso dei miei mandati di consigliere comunale mi sono occupato della questione del recupero dell’area ex Zopfi, battendomi perché il progetto avesse il minor impatto ambientale possibile e puntasse al mantenimento degli edifici di archeologia industriale. Nel corso degli anni mi sono occupato anche di sicurezza, chiedendo con varie interpellanze l’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza e l’istituzione anche a Ranica dei Volontari Osservatori del Territorio.
Per quanto riguarda l’istruzione in Consiglio Comunale ho sempre chiesto che il Piano del Diritto allo studio istituisse delle borse di studio per premiare i più meritevoli e, inoltre, che ci fosse l’ampliamento dello studio della lingua inglese, al fine di fornire ai nostri ragazzi gli strumenti per affrontare le sfide del futuro.
In merito alle attività produttive e alla tassazione comunale mi sono battuto per la riduzione al minimo dell’IMU per le attività produttive, al fine di incentivare e consentire lo sviluppo delle realtà produttive ranichesi.
Nella mia attività di consigliere comunale ho ritenuto che la trasparenza fosse il valore più alto da tutelare ed è per questo motivo che con varie interpellanze ho chiesto l’istituzione della diretta streaming del consiglio comunale, rimanendo purtroppo inascoltato dalla maggioranza.
Da ultimo ritengo che l’amministrazione comunale del futuro debba sempre di più puntare a maggiori sinergie con i comuni vicini e valutare l’adozione dello strumento delle unioni dei comuni, al fine di ottenere economie di scala, maggiore efficienza e risparmi di spesa per i cittadini.


Licciardi michele
Sono nato a Bergamo, ho 21 anni e vivo a Ranica con i miei genitori e mia sorella minore. Ho frequentato le scuole medie a Ranica, nel corso delle quali ho avuto la possibilità di ricoprire il ruolo di sindaco del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi). Dopo aver terminato le scuole dell’obbligo mi sono diplomato presso il Liceo scientifico Edoardo Amaldi ad Alzano Lombardo. Ad oggi sono studente presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Brescia.
Ho la passione per lo sport sin da piccolo. Passione che ho avuto modo di coltivare entrando a far parte delle giovanili della società sportiva Ranica Calcio, nella quale ho potuto giocare per circa dieci anni. Qui, ancor prima che una società, ho trovato una famiglia che mi ha accolto e fatto sentire a casa, nei momenti gioiosi di vittoria e in quelli più difficili intra ed extra sportivi.
Noi ragazzi siamo da sempre soggetti a pressioni (giuste o sbagliate) imposteci dal mondo degli adulti. Sono fortemente consapevole di come una semplice domanda: “che cosa vorresti fare da grande?” possa provocare confusione e se vogliamo un po’ di paura. Avendo vissuto in prima persona queste difficoltà, desidero quindi pormi come figura di riferimento per tutti quei ragazzi che si sentono smarriti.
Per questo, per Ranica, vorrei dedicarmi all’ascolto di istanze, bisogni e necessità dei giovani e sportivi presenti sul territorio per migliorare la loro, anzi nostra, qualità della vita. “L’obiettivo è quello di evitare che i giovani cambino paese, bensì fare in modo che i giovani cambino il nostro Paese”. Il mio impegno sarà volto in particolare all’ambito giovanile con proposte concrete e realizzabili.
Credo alla lista “Ranica che vorrei” perché considero importante la partecipazione dei cittadini tutti, ma in primis dei giovani, alla vita del Paese. Noi giovani siamo consapevoli del fatto che solo attraverso l’impegno politico nel Comune è possibile cambiare lo status quo. Se la politica, come purtroppo è accaduto a Ranica in questi ultimi anni, non si interessa dei giovani è difficile che i giovani si interessino della politica. Ma se i giovani non si occupano della politica, è difficile che il paese possa cambiare e investire in modo più solido sul proprio futuro. Questo sarà il mio e il nostro impegno.


Morotti Catia
Ho 58 anni e sono sposata con Mario, abbiamo un figlio, Elia.
Sono nata e cresciuta a Ranica, nel cui centro storico vivo da sempre. Ho conseguito il diploma di Ragioniera nel 1985 e, dal 1988, dopo un paio di brevi esperienze lavorative, mi occupo di contabilità, amministrazione e controllo di gestione. Ho molteplici interessi, come la musica, la lettura, l’arredamento e la natura, in ogni suo aspetto.
Di recente ho deciso di occuparmi attivamente della politica locale. Credo di aver individuato le mie maggiori inclinazioni: tentare di creare un ambiente pulito e culturalmente vario e florido, che possa esercitare un clima positivo su chi ci vive. Tutto ciò all’insegna del rispetto e del buonsenso.
Per questo la Ranica che vorrei è un paese le cui le scelte edilizie salvaguardino il verde e la biodiversità, nello specifico un paese che abbia a cuore il verde pubblico creando, ad esempio, coltivazioni che
favoriscano la riproduzione degli insetti impollinatori avvalendosi di esperti impiegati in una campagna di sensibilizzazione sulla materia e sul territorio; si adoperi alla manutenzione sistematica e alla valorizzazione dei sentieri del nostro Colle, delle rogge, dei canali e dei corsi d’acqua. Credo fortemente in un paese impegnato a limitare la cementificazione e a perseguire scelte ecosostenibili e di abbattimento delle barriere architettoniche. Non dimentichiamo inoltre che la manutenzione del patrimonio pubblico, fino ad ora poco considerata, deve essere prioritaria. Ranica necessita, infine, di promuovere la cultura in senso lato, rendendola accessibile e alla portata di tutti: organizzando conferenze e dibattiti, facendosi teatro di mostre temporanee, promuovendo rassegne musicali e concerti, dando vita a gruppi di lettura o reading party, occasione per noi di spegnere gli smartphone e godersi la compagnia di un libro e delle persone che condividono la stessa esperienza.
Ora non mi resta che mettermi in ascolto e a disposizione dei Ranichesi, cercando di farlo con onestà, serietà, impegno e gentilezza.
Per proposte, informazioni o problemi scrivi a:
info@ranicachevorrei.it
Il Nostro Manifesto

Giovani, famiglie e anziani
Per noi sarà fondamentale mettere in campo azioni rivolte alle famiglie – cuore vitale della nostra comunità – supportando la crescita qualitativa delle scuole, offrendo spazi e iniziative destinati ai giovani e un miglioramento dei servizi per gli anziani e le persone fragili.

Associazioni
Le associazioni sono un patrimonio da sostenere e valorizzare maggiormente.
La crescita e il coordinamento delle associazioni è la condizione necessaria per lo sviluppo sano di una comunità.

Sicurezza, viabilità e infrastrutture
Sicurezza, Infrastrutture e viabilità sono altri temi sui quali desideriamo condividere idee e progetti con la cittadinanza, raccogliendo le loro proposte per eleborare al meglio il nostro programma di governo.

Imprese e attività commerciali
Le imprese e le attività commerciali locali sono un patrimonio da tutelare, perchè crediamo che per vivere bene a Ranica sia necessario poterci anche lavorare.

Progetto area ex Zopfi
Il nuovo progetto dell’area ex Zopfi è un’opportunità per il paese, anche se si sono persi anni in litigi con la proprietà e ricorsi giudiziari, e il risultato finale ha portato a un impatto ambientale eccessivo e la cancellazione quasi totale della storia operaia dell’area Zopfi. Ora c’è l’occasione per un nuovo corso.